lunedì 8 novembre 2010

Insalata di salmone saltato con salsa Teryiaki, patate ed olive

I voli pindarici e le impennate di fantasia sono molto divertenti da realizzare in cucina. E’ bellissimo comprare tanti ingredienti, magari strani o esotici, o regionali, di stagione eccetera  e preparare piatti gustosi e sorprendenti per amici e parenti!
E’ anche vero, però, che spesso il fattore logistico del duo frigo/dispensa mette in croce tante cuoche. Inoltre, spesso avanzano semipreparati o ingredienti che magari –orrore- finiscono per marcire.
Quest’oggi voglio dare un esempio di come riciclare dignitosamente tre ingredienti di facile avanzo. Un trancio di salmone, una patata bollita e delle olive che giacevano in frigo inosservate dalla festa in costume che ho dato per Halloween.
Ne esce un’insalatina che può essere servita, senza sfigurare, come antipasto. Vedete com’è facile fornire dignità agli avanzi?!

Ingredienti per due persone:
Un trancio di salmone
Una patata bollita
Olive (nel mio caso nere e bianche)
Salsa Teriyaki (si compra nei supermercati i cui reparti etnici siano ben forniti)
Insalata mista
Olio di sesamo (se lo possedete)



Preparazione:

Togliete il nocciolo ad una decina di quelle olive che avete in frigo da un po’ e che non mangiate.
A parte fate intiepidire la patata ridotta a cubetti di circa mezzo centimetro di lato. Condite con un poco d’olio extravergine d’oliva e, se lo possedete, con uno di olio di sesamo.
Il salmone viene ridotto a cubetti grossi quanto quelli di patata e fatto saltare su di una piastra ben calda con due o tre cucchiai di salsa Teriyaki. L’operazione può essere svolta in una padella, ma mi piaceva l’idea di sentirmi un cuoco giapponese che usa la piastra teppanyaki…
Tenendo conto che non è bene che il pesce stra-cuocia, mettete i tre ingredienti sopra ad un letto di insalata (io la lascio scondita). Non sto a mescolare, perché non mi va che i sapori si smussino assieme, in questo caso mi piace individuare distintamente le fonti di sapore. Questo è anche il motivo per cui è così importante far in modo che patata e salmone siano a cubetti delle medesime dimensioni: intanto avranno temperature differenti, e al palato offriranno, pur sotto la stessa forma, emozioni diverse.
Finisco il tutto con una spruzzata di sale artigianale che ho comprato a Bali quest’estate da un vecchietto bruciato dal sole. La sua pelle aveva il colore del salmone bagnato di salsa Teriyaki.



Buon appetito,
Francesca

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