Idee e considerazioni sparse sul cibo

16/11/2011

Oggi inauguro una nuova sezione. Sono considerazione sul tema cibo in senso molto ampio, ispirate da qualcosa che ho sentito e che ha avuto una certa risonanza in me. Le metto per iscritto più a mio vantaggio che vostro, ma se qualcuno avesse delle considerazione da fare, questo è un argomento che tocca le mie corde più profonde e mi piacerebbe discuterne.

Sto frequentando il corso di primo livello per aspiranti sommelier organizzato dall' AIS.

Va da sé che per una come me a cui piace molto mangiare cose buone, l'idea di poter pasteggiare con un vino che sappia valorizzare la mia cena diventi  alquanto stuzzicante.

I relatori sono molto piacevoli e la materia talmente ricca che non c'è un secondo per annoiarsi. In particolare, la lezione introduttiva all'enogastronomia mi ha letteralmente ipnotizzata. Abbiamo, in modo veloce e poco approfondito, per ragioni di tempo, fatto una carrellata partendo dal momento in cui l'uomo ha smesso semplicemente di nutrirsi per passare a cucinare il cibo. Cucinare è una prerogativa squisitamente umana. Se può apparire banale il fatto che ad un certo punto l'uomo abbia consapevolmente cominciato a cuocere il suo pezzo di carne sul fuoco o coltivare vegetali per trasformarli e ricavarne cibo, in realtà è proprio lì che sta l'enorme rivoluzione. Cucinare richiede una sintesi culturale che ad un animale non è possibile. L'uomo, summa evolutiva (a volte non sembra, ma pare che sia così...) del creato, trasforma le materie prime per cibarsene, le conserva per averle disponibili in ogni periodo dell'anno. Questo fatto avvalora ciò che, in maniera molto confusa, stavo pensando da un po' circa la "sofisticazione" sul cibo. Voglio dire: perchè noi, al giorno d'oggi, andiamo al ristorante? Sicuramente non per scampare alla morte per fame. Noi andiamo al ristorante per un fatto puramente culturale. Per prima cosa vogliamo condividere il cibo con i nostri amici o con la persona che amiamo. Gli animali vanno a caccia e poi spartiscono con  il branco la loro preda. Mangiando con le persone che abbiamo a cuore, simbolicamente, dividiamo, condividiamo il cibo. Stiamo dicendo: mangiamo allo stesso tavolo quindi voglio che tu sopravviva perchè sei importante per me . In secondo luogo, interviene il piacere di assaggiare un sapore particolare. Non so voi, ma vi immaginate che gusto poteva avere un pezzo di cervo, con ancora addosso la sua pelle, pieno di sangue, selvatico, mezzo sbruciacchiato, senza sale, senza un'erbetta... per non parlare dell'aspetto igienico... Al giorno d'oggi, anche grazie alla globalizzazione che permette di avere qui da noi alghe pescate in Giappone,  siamo arrivati a tali livelli d'eccellenza nella preparazione delle materie prime, ad una tale varietà d'ingredienti, che ogni fantasia del palato può essere soddisfatta. Ed ora il terzo elemento di questa mia analisi da due soldi. La perizia del cuoco. Essere un cuoco eccellente è sempre più complicato a causa (o grazie, non so decidere) dell'estrema varietà di materie prime di cui abbiamo parlato, delle diverse tecniche da applicarvi, ed anche alla sempre maggiore competenza dei consumatori. Come in ogni campo, a maggior ragione in quello enogastronomico il consumatore deve richiedere un prodotto eccellente al ristoratore. Eccellente nel suo ambito, chiaro: se vado a pranzo dalla Pireina non potrò aspettarmi lo stesso servizio o la stessa sintesi di tecnica e perfezione in un ristorante iperstellato, forchettato eccetera. Al contrario, è probabile che quei "templi del gusto" possano non soddisfare chi è alla ricerca di una serata in piena rilassatezza mangiando cibo piacentino. E ancora: ogni servizio va commisurato al prezzo speso. Probabilmente una cena a 25, 30 euro vino compreso dalla Pireina non sarà la cena della mia vita, quella che in punto di morte ricorderò per i sapori, però, forse, andrà a formare un insieme di ricordi positivi, conviviali, in cui il sapore di quel preciso salame mi sfugge,  ma le risate che mi sono fatta i quel ristorante con i miei amici, bè, quelle me le ricorderò per sempre.