martedì 25 gennaio 2011

Chaud-froid di tonno in crosta croccante piccante di nocciole

Che letteralmente significa: caldo-freddo.
Praticamente, quindi, otterremo un lungo e sottile parallelepipedo rettangolare di tonno scottato e quindi caldo fuori e crudo e freddo dentro.



Assaggiai questo delizioso piatto in Polinesia, durante la mia luna di miele.
Pausa sospiro.
La cucina polinesiana è molto varia ed interessante. Mescola tradizioni francesi ed asiatiche in quanto la Polinesia sarebbe stato prima un prottettorato e poi una colonia francese e la vicinanza del continente asiatico ha richiamato naturalmente  immigranti. Propone ovviamente piatti di mare, il più conosciuto dei quali è il poisson cru: una tartare di tonno servita con cipolle, peperoncino, latte di cocco e a volte gamberetti dentro una noce di cocco e tanti, tanti fiori a decorare. Sublime. Il tonno è cotto per marinatura dal lime. Se non l’avete mai assaggiato non potete capire cos’è mangiarlo sulla vostra veranda affacciata sulla laguna polinesiana, mentre il sole manda i suoi ultimi bagliori, la brezza comincia a lambire la pelle calda e i fiori di tiarè mandano, dalla vostra capigliatura dove li avete messi per trasformarvi con scarso successo in una splendida ragazza locale, il loro aroma dolce e sensuale… se non l’avete provato non sapete cos’è…
Sull’isola di Ta’ha ho soggiornato felicemente al resort la Pirogue. Appena otto bungalow e tutt’un’ isola per voi.



I gestori, una rilassata coppia franco-elvetica, proponevano cucina interessantissima, la migliore, per mio conto, assaggiata sull’intero arcipelago.
Il proprietario, che prima di aprire il piccolo resort gestiva con la moglie un ristorante, deliziava gli ospiti dalla cucina. Il piatto che più mi è rimasto impresso era proprio uno chaud-froid di tonno ma invece della crosta croccante, era profumato da erbe aromatiche.
So che in tanti hanno la fisima del pesce crudo: lo mangio? Non lo mangio? Sarà abbastanza sicuro? Avremo rispettato tutte le norme igieniche? Sì, in questo momento ho una problema con i tesissimi maniaci dell’igiene. A voi, perciò, igienisti mai sereni, dico che, come fanno i ristoranti giapponesi con sushi e sashimi, potete congelare il vostro trancio di tonno ed abbattere la carica batterica presente, quindi, una volta scongelato, potete far finta che sia fresco. E comunque sappiate che se vi rilassate non solo vi gusterete meglio questo piatto, ma  starete meglio voi e le persone che sopportano loro malgrado le vostre manie.

Ingredienti per due persone:

Un trancio di tonno alto almeno tre dita dal quale ricaverete i due parallelepipedi. Il resto… bho! Fateci un buon sugo per una pasta!
Una manciatina di nocciole da ridurre in granella
Peperoncino piccante
Olio extravergine d’oliva
Aglio, a piacimento
Basilico fresco

Preparazione:

In un piatto fondo mescolate la granella di nocciole con una dose a vostro piacimento di peperoncino in polvere e delle foglie spezzate a mano di basilico.



Rotolate i parallelepipedi di tonno nella granella, come bambini gioiosi un una pozza di fango e massaggiateli affinché la nocciola aderisca bene al pesce. Non abbiate paura di usare le mani, dita e palmi! Ve le laverete più tardi!



Scaldate in una padella di ceramica dell’olio (due o tre fili, il pesce non deve friggere) con aglio, se vi piace. Quando siete sicuri che la padella sia bella calda, adagiate il parallelepipedo per quindici secondi, quindi girate e scottate sugli altri tre lati lunghi.



Potete servire il parallelepipedo intero o tagliato a fette. Io, personalmente, lascerei agli ospiti il piacere di affondare il coltello oltre la crosta croccante, giù per la soda polposità del tonno.
Buon appetito!



Francesca

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